Prada vuole continuare a rafforzare la filiera e, sostengono gli insider, per questo cerca prede per nuovi M&A entro la fine dell’anno. Il gruppo, intanto, perde Fabio Zambernardi, braccio destro di Miuccia dagli anni ’90 e direttore del design di Prada e Miu Miu, che lascerà l’incarico a ottobre. Prada non ha né confermato né commentato la notizia. Gli addetti ai lavori scommettono che un’acquisizione per rafforzare verticalmente la filiera avverrà in quest’ultimo quadrimestre dell’anno.
Prada a caccia di prede
Prada esplora la filiera per acquisizioni strategiche. Secondo quanto riporta MF Fashion, Prada è a caccia di PMI familiari con un volume d’affari tra i 10 e i 20 milioni di euro, con altissime capacità artigianali, ma che necessitano di capitali per il loro sviluppo. Un’operazione potrebbe arrivare prima della fine dell’anno. L’obiettivo di potenziare la supply chain proseguirà anche nei prossimi anni.
Zambernardi lascia
In attesa di novità sul fronte supply chain, il gruppo Prada deve assorbire la partenza di Fabio Zambernardi, 59 anni, direttore del design di Prada e Miu Miu. Lo stilista collabora con il gruppo fin dal 1990. Nel 1997 ha ricevuto la promozione a direttore del design delle calzature e poi quella a coordinatore del design moda nel 1999. Nel novembre 2002 gli è arrivata la nomina a direttore del design per tutte le divisioni, dal ready-to-wear alle calzature e agli accessori. Ha anche collaborato con l’azienda allo sviluppo delle strategie di immagine. Secondo le indiscrezioni riportate da WWD e Business of Fashion, Zambernardi dovrebbe lasciare la sua poltrona il prossimo ottobre, dopo la presentazione delle collezioni primavera-estate 2024 dei marchi Prada e Miu Miu.
Ma potrebbe tornare…
La separazione tra lo stilista e Prada, che ha preferito non commentare l’indiscrezione, dovrebbe essere consensuale. Secondo quanto riporta Business of Fashion, il gruppo negli ultimi mesi ha lottato per convincere Zambernardi a restare al suo posto. E vuole mantenere la porta aperta per un suo eventuale ritorno, visto che la separazione sarebbe considerata come la necessità di un periodo di riflessione o meglio di un anno sabbatico di Zambernardi. (mv)
Leggi anche: