Nelle vostre pelli il pH deve essere assente! Da morir dal ridere, non fosse che l’ha chiesto un (grande) cliente a una conceria. Ecco una classifica delle scemenze contenute nei famigerati capitolati che i clienti consegnano ai fornitori, infilandoci migliaia di richieste astruse, che spesso sfiorano il limite del ridicolo, alcune volte lo scavalcano, quasi sempre rivelano una clamorosa arroganza.
A scriverli sono soggetti che dovrebbero avere tutti i mezzi (economici e culturali) per non proporre documenti da barzelletta: le griffe, i grandi gruppi, le multinazionali. Innescata dal Reach, altro labirintico esempio del genere, questa tensione sta giungendo a soglie difficili da tollerare, perché i fornitori si ritrovano pressoché ricattati: quando non gli vengono chiesti adempimenti “chimici” impossibili, si ritrovano davanti schede nelle quali dovrebbero segnalare, contravvenendo a qualsiasi logica concorrenziale, i nomi di tutti i loro clienti (fatto salvo che chi lo chiede spesso impone l’assoluta riservatezza sul suo brand…), quanto lavorano con ognuno, quanto pagano i dipendenti, etc etc. Non rispondi? Rischi di perdere l’ordine o di veder crollare un rapporto coltivato per anni. Non stiamo esagerando e gli esempi che seguono, proposti come fossero una top ten (dal più folle in poi) e tratti da capitolati reali, lo confermano.
Tratto dal settimanale Mdp La Conceria, n.40/2012