Se questa è una frenata. Tra gli osservatori comincia a farsi strada chi ritiene che il boom di Gucci, in crescita stratosferica da quando si è insediato Alessandro Michele (nella foto a sinistra) alla guida creativa, nel 2018 sia destinato a rientrare. È il caso di John Guy, analista di Mainfirst, che, interpellato da Bloomberg, per l’anno in corso prevede per le vendite di Gucci il +15% medio. Una progressione molto più bassa del 49% del terzo trimestre 2017, ma comunque di alto tenore. Allo stesso tempo gli analisti di Barclays si aspettano che la cura Gobbetti (nella foto, al centro) cominci a far sentire i propri effetti sui conti di Burberry: la pubblicazione dei dati relativi al terzo trimestre dell’anno fiscale è programmata per il 17 gennaio e gli osservatori si attendono che i conti migliorino del 3%. Il progetto di quotazione in Borsa di Versace, infine, è ancora lontano dalla realizzazione. In un rapido scambio di battute con Reuters, il ceo Jonathan Akeroyd (nella foto, a destra) ha spiegato che l’IPO è un tema sul quale “abbiamo lavorato molto”, ma per il quale “non c’è fretta”.
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