L’ultimo bilancio di Saga Furs, la casa d’aste, marchio ed ente certificatore finlandese della pelliccia, chiude in negativo. I problemi sono due. Da un lato c’è la raffica di griffe che hanno dato l’addio alla pelliccia, limitando di fatto il mercato e creando un danno di immagine al materiale: se gli annunci riguardano, a volte, brand tutto sommato marginali per la pellicceria (come, da ultimi, Victoria Beckham e Philipp Lim), in altri si sono defilati influenti corazzate del lusso come Gucci e Chanel. Dall’altro lato, venendo al secondo problema, pesa il rallentamento del mercato cinese, dove i magazzini sono ancora pieni di merce, solo in parte compensato dai buoni risultati in Russia e Corea del Sud. Fatto sta che, secondo quanto anticipa Fashion Network, Saga Furs chiude l’anno fiscale terminato il 31 ottobre scorso con un fatturato di 45,7 milioni di euro (-13%) e perdite ante imposte per 1,7 milioni. Solo un anno prima, la società portava a casa utili ante imposta per 9,2 milioni di euro.
L’effetto Gucci si abbatte su Saga Furs: la regina scandinava della pelliccia perde il 13% di fatturato
