Alessandro Michele e Marco Bizzarri insieme hanno cambiato la storia recente della griffe dalla doppia G e dell’intero lusso. Ora, però, che lo choc della pandemia impone al settore un ripensamento, arriva l’Epilogo di Gucci. Il duo “ha letteralmente squadernato la dinamica stilistica e di filiera dell’alto di gamma – scriviamo su La Conceria n. 6 –, ha piazzato reiterate e astronomiche crescite trimestrali in doppia cifra. Ha portato il giro d’affari annuale della griffe alla soglia dei 10 miliardi di euro”. Gli effetti della pandemia, intanto, già si fanno sentire: si leggono nei dati dell’ultima trimestrale.
L’Epilogo di Gucci
Da quando il lockdown ha stravolto le nostre vite, dicevamo, l’alto di gamma ha dovuto fare i conti con la propria identità. Ha aperto il dibattito Giorgio Armani dalle colonne di WWD. Hanno fatto seguito l’appello di Dries Van Noten e gli interventi di tutte le figure apicali del fashion system. E la griffe di Michele e Bizzarri? “Era un crollo atteso, ma è stato ugualmente destabilizzante – scriviamo, a proposito dei risultati finanziari di Gucci –. Lo ha dimostrato il silenzio in cui Gucci si è immerso a marzo, aprile, maggio. Poche notizie e, a differenza di molti altri brand del fashion system, pochissime esternazioni/dichiarazioni”.
Il futuro che rallenta
Poi è arrivato l’Epilogo: il manifesto programmatico, cioè, pubblicato sull’account Instagram del brand a firma di Alessandro Michele. Lo analizziamo per voi sul numero di giugno de La Conceria, dove sul tema del futuro che rallenta raccogliamo anche le opinioni di Susanna Nicoletti, Luca Solca e Daniele Calcaterra.
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