Oltre 145.000 persone hanno visitato le sedi produttive di LVMH aperte per il pubblico in Francia, Svizzera, Italia, Spagna, Regno Unito e Polonia in occasione della terza edizione di Les Journées particulières, svolte il 20, 21 e 22 maggio. 53 sedi del gruppo che operano nella moda, nella pelletteria, nella gioielleria, nell’orologeria, nei profumi, nei vini, nella pasticceria e nei liquori hanno aperto le porte per condividere i segreti e la passione per il proprio mestiere. Un vero e proprio botto, che ha coinvolto anche il marchio calzaturiero Berluti, il quale però naviga ancora in acque finanziarie altrettanto “particolari”. Bloomberg ha infatti pubblicato un articolo che analizza lo stato della storica griffe (121 anni) specializzata in calzature di lusso, prodotte nel modernissimo stabilimento inaugurato a Ferrara. Ricavi quintuplicati dal 2011 a oggi, per un totale di 150 milioni di euro, ma “una forte lentezza nel generare profitti”. Bernard Arnault (il cui figlio, Antoine, è ceo di Berluti) aveva pronosticato nel 2013 che il brand acquisito nel 1993 “sarebbe tornato a macinare profitti quest’anno”. Cosa che non è accaduta, nonostante l’ampliamento della gamma di prodotto e del retail. Tutto rinviato, dunque, in attesa che entro fine giugno venga nominato il nuovo direttore stilistico, in sostituzione di Alessandro Sartori (tornato da Zegna). (mc / lf)
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