L’indipendenza di Prada e i suoi progetti di successione

L’indipendenza di Prada e i suoi progetti di successione

Prada vuole restare indipendente. E Patrizio Bertelli e Miuccia Prada stanno già pianificando la successione. Questa potrebbe essere l’ultima speranza italiana per avere un grande gruppo del lusso con cui contrastare i giganti francesi.

Progetti di successione

La coppia Bertelli-Prada (78 anni lui, 76 lei, nella foto Imagoeconomica) sta affrontando il capitolo successione. Già nel 2021 si parlò di un patto di famiglia. Secondo Bloomberg la coppia sarebbe intenzionata a tramandare un gruppo che possa mantenere la propria indipendenza. Miuccia Prada ha trasferito preventivamente il 50,5% della sua holding Ludo al figlio Lorenzo, 36 anni. Il fratello minore Giulio – che al momento non sembra intenzionato a lavorare per l’azienda di famiglia – ha ottenuto il resto. Finora Patrizio Bertelli non ha compiuto mosse simili, mantenendo il pieno controllo del suo veicolo di investimento. Questo però non cambia la posizione di Lorenzo, le cui partecipazioni potrebbero essere divise in tre parti, dato che ha una figlia. Il passaggio di proprietà, specifica Bloomberg, significa che Lorenzo è destinato a possedere la quota maggiore della holding di famiglia, che detiene l’80% di Prada.

 

 

La sfida della crescita

Far crescere il gruppo Prada sarà una grande sfida per Lorenzo. Le condizioni che hanno permesso ai suoi genitori di trasformare Prada in un fenomeno globale non esistono più. Eppure, in questo contesto di difficoltà del lusso, Prada sta emergendo come un vincitore. Luca Solca di Bernstein, sostiene che Miu Miu ha il potenziale per raddoppiare le vendite fino ad arrivare a circa 2 miliardi di euro. Ma Lorenzo non sarà da solo a prendere le redini del gruppo, perché i suoi genitori lo stanno facendo affiancare da un team esperto. Raf Simons guiderà la direzione creativa. Andrea Guerra, CEO del gruppo, e il vicepresidente Paolo Zannoni sono i due pilastri gestionali. Mentre nella nuova struttura organizzativa i marchi sono gestiti come unità separate con propri manager.

L’ultima speranza

Sul Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli ritiene che l’indipendenza di Prada è, forse, l’ultima speranza italiana per poter vedere un “polo aggregatore della moda italiana”. Sarebbe anche un tentativo di contrastare l’egemonia francese che continua ad allungare le mani sui marchi italiani. Gli ultimi esempi sono quelli di LVMH in Moncler, L Catterton in Tod’s e Kering in Valentino. (mv)

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