Lo riconosce pure Bain: il 2024 del lusso è iniziato malissimo

Lo riconosce pure Bain: il 2024 del lusso è iniziato malissimo

Le stime per l’intero anno sono ancora quelle di novembre: +4% (+6% nello scenario ottimistico) per 385 miliardi di euro di giro d’affari. Ma, intanto, il 2024 è iniziato malissimo. Secondo l’aggiornamento del Monitor Altagamma-Bain sui Mercati, nel primo trimestre le vendite dei beni personali sono calate dell’1%/3% a tassi correnti. Mentre non consolano gli elementi di corredo dell’indagine: l’Europa beneficia dei flussi turistici, il Giappone è resiliente, ma la Cina tira il freno a mano, mentre gli States entrano nell’incertezza delle Presidenziali.

L’aggiornamento

Il report di Bain e Altagamma è l’aggiornamento del report annuale di novembre. Le premesse sono di un 2023 tutto sommato positivo (+4%), anche se non per tutti. Per quanto già vi si riconoscevano le avvisaglie della crisi, la pelletteria segnava il +6,5% e la calzatura il +5%. Nel primo trimestre del 2024 lo scenario è cambiato: tra le categorie di prodotto “l’abbigliamento ha sorpassato gli accessori grazie a una strategia dei brand – si legge nell’aggiornamento – mirata a catturare l’attenzione dei clienti di alto livello, mentre le scarpe registrano un rallentamento tra i consumatori aspirazionali”.

 

 

Il 2024 è iniziato malissimo

In questa sede ci concentriamo sulle prospettive del mercato dei beni personali. Che non solo soffrono della lentezza attuale della domanda, ma rischiano di essere penalizzati dal contesto. Perché da un lato cala la capacità di spesa dei più giovani, che “di fronte a crescenti livelli di disoccupazione e a prospettive future incerte – osserva il report Bain e Altagamma – rinviano gli acquisti di beni di lusso”. Mentre, almeno, “generazione X e Baby Boomer continuano a beneficiare delle ricchezze accumulate, aumentando la spesa”. Dall’altro, però, i brand piuttosto che sui tradizionali accessori, sono interessati a investire in nuove categorie di prodotto (make-up, gioielleria, occhialeria) o addirittura di servizio (ristorazione, turismo, nautica). “Mentre navigano attraverso tempi incerti – conclude il documento –, i brand dovranno investire in fattori che favoriscono la crescita, difendere gli elementi chiave del business, mantenere un’agilità decisionale e ottimizzare la gestione degli stock per garantire efficienza e prontezza di risposta alla domanda di mercato”.

Foto Shutterstock

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