
Il piano è stato concepito dal gruppo Lvmh, di cui Loewe fa parte, che sta rivolgendo l’attenzione verso i marchi minori come Céline, Fendi, Marc Jacobs. Analisti come David Da Maia (Aurel BGC) ritengono che tali brand costituiranno “la forza trainante di un gruppo” che ha in Louis Vuitton il generatore principale di incassi: tre-quarti di 8,7 miliardi di euro (2011).
Il Paese dove Loewe gode di maggior popolarità è il Giappone, ma anche in Cina la sua borsa Amazona non ha difficoltà a vendere nonostante costi circa 1500 euro. Sta inoltre beneficiando del turismo asiatico in Europa come accenna il professore universitario della IESE Business School di Madrid, Philip Moscoso, autore di un recente studio sull’azienda spagnola.
Loewe è stata acquisita nel 1996, ha appena aperto un negozio a Dubai ed è in procinto di esordire con punti vendita a Roma (Piazza di Spagna) e Shanghai, ma resta un marchio semisconosciuto, sebbene sia in attività dal 1846. In termini di marketing è sulla rampa di lancio anche una campagna pubblicitaria che usa l’immagine dell’attrice Penelope Cruz. (p.t)