Ferragamo accelera il recupero, batte gli analisti e torna in utile. E, intanto, attende l’insediamento del nuovo CEO, Marco Gobbetti, che inizierà a svolgere il suo incarico il 1° gennaio 2022. I mercati di Stati Uniti (soprattutto nel trimestre luglio-settembre) e Cina hanno trainato la ripresa nei primi nove mesi del 2021, che la casa di moda ha chiuso con ricavi in aumento del 35% a cambi costanti rispetto al 2020. Risultato finanziario: il fatturato ha raggiunto quota 785 milioni di euro. Un valore che rimane ancora distante (-21%) da quello dei primi nove mesi 2019, pari a 994 milioni.
Ferragamo accelera il recupero
Le categorie calzatura e pelletteria (che, equamente divise, rappresentano l’87% del fatturato della griffe), sono cresciute di oltre un terzo rispetto al 2020. Ma, nell’analisi dei ricavi, brilla soprattutto il +97% a cambi costanti messo a segno sul mercato del Nord America nei primi nove mesi del 2021. Meno esplosiva, ma comunque significativa, la ripartenza dell’area Asia Pacific, che cresce del 22% e si conferma la più importante per Ferragamo (genera quasi il 40% delle entrate totali).
Aumenti di prezzo selettivi
“Il revenge shopping sembra essersi spostato da un continente all’altro”, commenta il vicepresidente esecutivo Michele Norsa durante la conference call con gli analisti, riferendosi, come riporta WWD, a un “relativo rallentamento” in Cina. Lo stesso Norsa ha rivelato come l’azienda abbia “lavorato su aumenti di prezzo selettivi per le categorie chiave”, a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e delle spedizioni, ma anche in linea con la tendenza di produrre prodotti più esclusivi e altamente artigianali.
Quanto torna in utile
Gli analisti citati da Reuters si aspettavano che le entrate crescessero di circa il 10% nel terzo trimestre, con un utile operativo di 16 milioni di euro (fonte: Refinitiv). Invece Ferragamo ha fatto meglio, con il fatturato che è salito del 17,4% a cambi costanti e l’utile operativo di 19 milioni di euro, al di sopra dei livelli pre Covid e accelerando il recupero. Nei nove mesi, l’utile netto ha raggiunto i 40 milioni di euro, ribaltando la perdita di 96 milioni subita nel 2020. (mv)
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