L’ultimo trimestre sgonfia il bilancio dell’intero esercizio 2019/2020, chiuso il 31 marzo scorso. Richemont stima che l’impatto della pandemia rappresenta, sui suoi conti, una perdita di 800 milioni di euro nelle vendite. Ma anche di 450 milioni per l’Ebit e 350 milioni di cassa. Morale: il gruppo elvetico chiude l’anno con vendite sostanzialmente stabili (idem quelle relative alla sola divisione che raccoglie i brand di pelletteria e accessori) e marginalità in calo. “Potremmo avere davanti a noi 12, 24 o 36 mesi di grave crisi economica. È impossibile fare previsioni significative in questo momento” ha detto il presidente, Johann Rupert.
L’ultimo trimestre sgonfia il bilancio annuale
Compagnie Financière Richemont ha registrato un declino delle vendite del 18% a cambi attuali e del 19% a cambi costanti (-67% a Hong Kong) nel quarto trimestre dell’esercizio fiscale che corrisponde al periodo gennaio-marzo 2020. Un risultato che ha fortemente inciso sul bilancio annuale, chiuso con vendite pari a 14,24 miliardi di euro. Cioè: +2% a cambi attuali e invariate a cambi costanti. Il risultato è in linea con gli analisti citati da Reuters. Il risultato operativo è diminuito del 22% (1,5 miliardi di euro), mentre l’utile è sceso del 67% (931 milioni di euro), molto inferiore a 1,29 miliardi di euro previsto dagli analisti Reuters.
Pelletteria a accessori
Le vendite della divisione “Leather goods and accessories” sono state pari a 1,415 miliardi di euro e valgono circa il 10% del fatturato complessivo. A cambi attuali sono cresciute dell’1%, mentre a cambi costanti sono scese dell’1%. Escludendo le vendite online, l’arretramento è del 10% a cambi costanti e dell’8% a cambi attuali.
Strategia d’emergenza
La strategia di Richemont prevede l’accelerazione digitale dei marchi e una maggiore collaborazione con Alibaba attraverso la joint venture battezzata Feng Mao. Ma anche il lancio del flagship store di Net-A-Porter su Tmall. “Le nostre maison sopravviveranno a questi tempi difficili, sostenute dalla forza del bilancio di Richemont” è il commento di Johann Rupert che nota segnali di miglioramento in Cina. “Da quando le nostre 462 boutique hanno riaperto, abbiamo osservato una forte richiesta”. Tra le varie strategie implementate dal gruppo svizzero il passaggio da un modello più flessibile nei costi, mentre per le vendite il focus è nell’online: “Ha dimostrato di essere una strada fondamentale e rimarrà fondamentale per la crescita della nostra attività”. (mv)
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