Tod’s ci ha aperto le porte del suo magazzino pellami. Al suo interno abbiamo intervistato l’uomo che da 40 anni, con le sue mani, valuta tutte le pelli che il gruppo di Casette d’Ete utilizza per le sue collezioni. Si chiama Antonio Ripani, meglio noto come Tony, ed è protagonista non solo di questa news, ma anche della storia di copertina del nostro mensile, La Conceria. Lo trovate, con tutti i suoi contenuti, cliccando qui. Mentre qui, potete scoprire come diventare sostenitori del nostro progetto editoriale.
La copertina del nostro mensile
“Tony mi conosce fin da ragazzino e per me, oltre a essere un valido collaboratore, è una persona di famiglia”. Sono parole di Andrea Della Valle e dimostrano quanto la figura di Antonio Ripani sia diventata (quasi) metafora dell’approccio umano, artigianale e qualitativo del brand marchigiano. Non a caso, è passata alla storia (non solo del brand) la sua presenza da protagonista, nel 2016, nella performance per Tod’s dell’artista Vanessa Beecroft al PAC di Milano. Per questo e non solo, abbiamo deciso di dedicargli la nostra copertina.
L’uomo delle pelli di Tod’s
Tony Ripani ha 74 anni e da oltre 40 è un dipendente dei fratelli Della Valle con cui ha instaurato un rapporto di sincera amicizia. Ha visto crescere loro e l’azienda. Oggi guida la divisione di 8 persone che si occupa di ispezionare tutti i pellami in arrivo. “In questo lavoro non si finisce mai di imparare” è il mantra che ci ripete mentre ci accompagna nella visita del “suo” reparto. Un luogo dal quale si sarebbe potuto separare nel 2007, andando in pensione. Non ce l’ha fatta. Troppo forte, dice, il legame con il suo lavoro, con le pelli che sa riconoscere, una per una, al solo tatto delle mani, con i fratelli Diego e Andrea Della Valle. Un lavoro che, oggi, Tony Ripani interpreta anche con un’altra funzione. Quella di trasferire la sua competenza ai giovani colleghi che assumeranno, nel tempo, il suo ruolo. Il tutto, in nome della pelle, come vi raccontiamo nel nostro mensile, “usando” le “mani di Tony” come metafora di un discorso molto più ampio, che dalla dimensione artigianale approda a quella digitale. Buona lettura.
Leggi anche: