Tempi duri per il lusso. In un periodo di totale incertezza, si aggiunge il parere (non sempre positivo) degli analisti, con Deutsche Bank che taglia le stime e declassa alcuni titoli del lusso europei. Come Richemont e Kering. La banca ha evidenziato un aumento dell’incertezza riguardo alle previsioni a breve termine per il settore del lusso, sottolineando che la ripresa registrata nel quarto trimestre del 2024 potrebbe essere stata un caso isolato piuttosto che l’avvio di un trend positivo duraturo. Secondo le stime aggiornate, la crescita dei ricavi del lusso dovrebbe stabilizzarsi al 2% nel 2025, in calo di tre punti percentuali rispetto alle proiezioni precedenti.
Deutsche Bank taglia stime del lusso
“A nostro avviso, afferma il pool di esperti guidati da Adam Cochrane, l’impatto diretto dei dazi non rappresenta un grosso freno, in quanto gli aumenti di prezzo in percentuali entro il 5% sono in grado di compensare l’impatto sugli utili. Tuttavia, l’indebolimento dei mercati azionari globali e l’incertezza economica più ampia peseranno sulla fiducia e rimanderanno ulteriormente la ripresa della domanda di lusso”. Lo riporta Fashion Magazine. Le previsioni di crescita del settore del lusso passano quindi dal 5% al 2% per il 2025 e dal 7% al 5% per il 2026.
I marchi declassati
Il lusso, ancora una volta, torna sotto la lente d’ingrandimento. Gli analisti di Deutsche Bank hanno anche modificato il rating di alcuni marchi europei. La banca ha innalzato il rating di Hermès a “buy” (acquistare) rispetto al precedente “hold” (mantenere nel portafoglio) con un aumento del target price, mentre ha declassato Kering e Richemont da “buy” a “hold” con entrambi i target price ridotti. LVMH ha mantenuto il giudizio “hold” ma il target price ha subito una riduzione. Burberry, invece, ha mantenuto il “buy” nonostante una forte riduzione del target price. Anche per Ermenegildo Zegna Group una riduzione del target price ridotto, sebbene la banca non abbia indicato alcuna modifica del ranking.
Foto Louis Vuitton
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