Se vuoi attraversare la pandemia senza affondare devi vendere in Cina. Mentre la minaccia è l’Europa. Moltissimi negozi sparsi per il mondo, infatti, non saranno più redditizi a causa dell’assenza dei turisti asiatici. Senza poter viaggiare i consumatori cinesi concentreranno le loro spese in Cina. Ma anche qui le incognite non mancano. Una la evidenzia CNN Business che riferisce di 80 milioni di lavoratori cinesi senza lavoro. Una situazione molto complessa per molti marchi del lusso che non sono ancora così forti in Cina. Per esempio, Burberry, del quale gli analisti di UBS suggeriscono ai clienti di vendere le sue azioni.
La speranza è la Cina
La speranza del lusso si chiama Cina, nel senso geografico del termine. “La ripresa a Pechino è reale“, afferma, su Fashion United, Robin Brooks, capo economista presso l’Institute for International Finance. “Le prospettive sono incoraggianti anche nel settore del lusso”, conclude. Da Jean-Jacques Guiony, direttore finanziario del gruppo LVMH, arriva una conferma: “Ad aprile, le boutique cinesi Dior e Louis Vuitton hanno registrato, in alcuni casi, aumenti delle vendite di oltre il 50%“. Questo rimbalzo non potrà avvenire in Europa, definita addirittura “una minaccia” per il settore del lusso. “Il recupero dell’Europa richiederà molto più tempo“, afferma Flavio Cereda (analista della banca di investimenti statunitense Jefferies) che prevede un ritorno alla normalità nel lusso nel 2023. “I turisti stranieri in Europa rappresentano generalmente tra il 35 e il 55% delle entrate dei marchi di lusso” conclude l’analista.
La minaccia è l’Europa
La minaccia è l’Europa a causa del blocco dei viaggi. UBS ha citato studi che mostrano come circa l’80% dei consumatori non sia disposto a viaggiare per i prossimi tre o quattro mesi. I punti vendita che molti marchi possiedono, quindi, sono e potrebbero rimanere a lungo inutili e infruttuosi. Ma quanto pesa il blocco dei viaggi dei turisti asiatici in Europa? Business Insider, citando UBS (che, a sua volta, ha elaborato le rilevazioni di Planet, provider dei rimborsi Iva) spiega che a marzo. la spesa turistica in Europa è diminuita del 68,4% su base annua. Quella di “matrice cinese” ancora di più: -84,6%. In Italia, una tragedia: -96% rispetto a marzo 2019.
Il caso Burberry
Davanti a questo scenario, secondo gli analisti UBS, la griffe che rischia di più sarebbe Burberry. La società finanziaria elvetica pensa che il marchio britannico non raggiungerà gli obiettivi di crescita a medio termine (oltre il 2021). Obiettivi che tutto il settore lusso sarà costretto a rivedere, Burberry per primo. (mv)
Due manichini con nella vetrina di una boutique di Parigi, maggio 2020 – Immagine Shutterstock
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