Sul lusso italiano pesa l’incognita USA. Mercato che nel 2016 ha dato segnali di difficoltà e che “nei primi mesi del 2017 ha diminuito l’import dello 0,2%: comunque grave, perché è il nostro secondo mercato di riferimento”, afferma Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana dal palco del 9° Luxury Summit organizzato a Milano da Sole 24 Ore (24-25 maggio). Sulle cause del calo statunitense influiscono più fattori. Secondo lo stesso Capasa “pesa la confusione sulle relazioni internazionali che il Paese, sotto la presidenza Trump, intende avere”. Per Claudio Marenzi, presidente Sistema Moda Italia e Confindustria Moda, altrettanto incisiva è “la crisi dei department store di lusso”. Tornando alle prime proiezioni sull’anno in corso, stando al numero uno di CNMI “la Cina cresce del 4,2%, mentre Hong Kong dell’8,6% e il Giappone del 5,8%. Bene in generale l’Europa, tranne il mercato domestico italiano. In ripresa la Russia, anche se è un dato che va messo in chiave con le recenti stagioni negative. Fatica la Corea, mentre i cinesi sono un pubblico di turisti dello shopping che fa gola a molti”.
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