Lusso: parallelo e outlet per svuotare i magazzini (e meno male…)

Lusso: parallelo e outlet per svuotare i magazzini (e meno male…)

Mercato parallelo e outlet per svuotare i magazzini del lusso. Il primo ha subito una decisa evoluzione rispetto a qualche anno fa, complice l’ascesa dell’e-commerce. Le vendite nei secondi stanno andando decisamente bene, confermando la teoria secondo cui il rallentamento del lusso è soprattutto un problema di prezzo. E se proprio dev’essere, ben vengano queste soluzioni se favoriscono la ripresa della produzione.

Svuotare i magazzini

“Il parallelo è stato molto redditizio in passato in quanto si vendeva per fare margine, ma ora questi margini non ci sono più e quindi si cerca di far fuori le rimanenze” affermano a NSS Magazine due consulenti digitali. I quali spiegano come i marketplace rappresentino oggi l’evoluzione del mercato parallelo. “Una volta i marketplace erano 3, mentre oggi sono 200, in tutte le aree del mondo” spiegano i due esperti. Marketplace che vengono utilizzati come canale di vendita sia dai retailer, che si approvvigionano dal parallelo, sia dai marchi stessi, in entrambi i casi per liberarsi delle scorte in eccesso. I marchi collegano le loro giacenze alle piattaforme, offrendo il proprio assortimento a un prezzo molto vantaggioso. “Oggi il parallelo resta conveniente alle griffe se se lo fanno da sole”, spiegano i due consulenti.

 

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Gli outlet

Un altro canale di vendita a cui ricorrono le griffe per liberarsi silenziosamente delle giacenze di magazzino è quello degli outlet. Glitz Paris afferma che il successo di Prada e Miu Miu si basa anche sulla produzione per i factory outlet. Il Sole 24 Ore documenta il successo degli outlet italiani ed europei che stanno incrementando le vendite. “Il problema non è che la gente non compra più il lusso: non compra più il lusso a quelle cifre. Perché Vinted continua a crescere? Non perché alla gente piaccia comprare second hand. Alla gente piace comprare la roba di lusso a un prezzo che può permettersi” affermano i due consulenti. Secondo i quali i prezzi di prodotti di marchi come Brunello Cucinelli, Kiton, Loro Piana, Hermès sono comprensibili. Ma “un brand è in grado di giustificare una felpa da 1.200 euro? Nel concetto di lusso tradizionale dovrebbe farlo, ma ora non ci riesce più”.

Meno male

Mercato parallelo e outlet possono far ripartire la filiera produttiva? Forse non da soli, ma quanto meno permettono di svuotare i magazzini. Evento, quest’ultimo, indispensabile anche per il ricambio dei prodotti per quei brand che recentemente hanno cambiato direttore creativo. (mv)

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