LVMH cala l’asso nel digitale: Louis Vuitton presenta il primo smartwatch, Groupe Arnault entra in una società di web security

Il cinturino (intercambiabile) è in pelle. Il design è quello di Tambour, l’orologio d’alto di gamma che Louis Vuitton produce dal 2002. Il modello Horizon Black 42, però, presenta innovazioni non di poco conto: nella cassa d’acciaio non ci sono ingranaggi, così come sotto il vetro non c’è il solito quadrante, ma ci sono rispettivamente un computer che funziona con sistema operativo Android e un display touch-screen. La griffe ammiraglia del gruppo LVMH ha presentato il suo primo smartwatch (in vendita al prezzo di 2.800 euro). È noto che gli orologi intelligenti, basta leggere dei problemi del gruppo Richemont, hanno sottratto quote di mercato ai player classici dell’orologeria di lusso. La scelta di Louis Vuitton, allora, conferma che le griffe non possono permettersi di aspettare gli effetti della civiltà digitale sulle loro attività, ma devono cavalcarli. Bernard Arnault ha preso la lezione sul serio e deciso di fare le cose in grande. Dopo aver varato 24sevres, la piattaforma e-luxury di LVMH, con la finanziaria Groupe Arnoult è entrato nella società Riskiefied, specializzata nella prevenzione di frodi nell’e-commerce.

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