Una pioggia di significative acquisizioni di filiera. La consapevolezza di vivere una realtà paradossale molto pericolosa. Un’operazione finanziaria meno lineare delle attese. La cronaca dell’ultima settimana fotografa l’attivismo di LVMH e Florence nell’agglomerare manifatture specializzate – a vario livello – nella fornitura per l’industria della moda e del lusso. Diego Rossetti ha, invece, messo in evidenza come il suo calzaturificio (Fratelli Rossetti) e tutto il contesto manifatturiero stiano rischiando di sprofondare in acque molto limacciose, nonostante tutta una serie di presupposti di diverso tenore. Infine, Tod’s. L’OPA avviata lunedì 26 pare non sia una vera e propria passeggiata.
LVMH e Florence
Detto e fatto. Gruppo Florence aveva annunciato imminenti ingressi calzaturieri nel suo portafoglio di aziende. Puntuali, sono arrivati. Da parte sua, LVMH Métiers d’Art, divisione operativo/manifatturiera del colosso francese, razionalizza e integra “la sua filiera strategica”, mettendo a segno due operazioni in Toscana. E annunciandone altre.
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Rossetti s’interroga
“Siamo pieni di ordini con la minaccia della catastrofe nucleare”. Il paradosso di Diego Rossetti è servito. Gli fa eco Gianvito Rossi che sottolinea come “siamo al massimo storico produttivo ed è difficile star dietro agli ordini”. Insomma: potrebbe essere un periodo d’oro. Potrebbe.
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L’OPA di Tod’s
L’operazione che porta al delisting del gruppo marchigiano, è partita maluccio: scarso numero di adesioni e un socio di minoranza che si prepara a dare battaglia. Non solo: il titolo ha chiuso in rialzo dell’1,1%, a un valore cioè maggiore di quello che Diego Della Valle vorrebbe pagare. Insomma: non sono giorni facili.
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