LVMH farà ancora acquisizioni. E, se lo dice il direttore generale Toni Belloni, c’è da crederci. Il gruppo francese del lusso continua a guardare all’Italia, forte dell’esperienza consolidata con brand e aziende del Belpaese. Ma non comprerà l’AC Milan, come pure insistentemente si dice da oltre un anno. Belloni (nella foto) è intervenuto durante il Fashion & Acquisition market organizzato da Il Sole 24 Ore. Forte dell’ultima trimestrale, il gruppo si dice anche sereno sulle questioni cinesi.
LVMH farà ancora acquisizioni
L’esperienza, è la premessa di Belloni, dimostra che LVMH sa comprare aziende italiane senza snaturarle: “Le sedi sono rimaste dov’erano, l’anima è restata qui in Italia”. Il gruppo francese, piuttosto, ha impresso il cambio di marcia sui conti: “Ad esempio – continua –, nel caso di Fendi e Bulgari la redditività è migliorata di sei volte”. LVMH ha intenzione di muoversi ancora: “Abbiamo tanto da fare, vista anche la maxi operazione Tiffany. Ma siamo sempre alla ricerca d nuove opportunità”. Di certo, non investirà nel Milan: “Mi sono esaurito nello smentire questa operazione – si schermisce Belloni –, che ha attratto più interesse di tutte le altre che abbiamo fatto. Poi sono juventino e dovrei dimettermi!”.
La forza del gruppo
I dati del primo trimestre, d’altronde, confermano la forza di LVMH. Che non solo può guardare con serenità allo scenario, come afferma Belloni. Ma non ha da temere neanche le insidie dove sono scivolate altre griffe. È il caso della controversia sul cotone dello Xinjiang, costato a Burberry una fetta di popolarità in Cina. Durante la conference call con gli azionisti il direttore finanziario del gruppo, Jean-Jacques Guiony, ha spiegato che per LVMH la Repubblica Popolare non è un problema, ma rimane “un’opportunità: siamo molto soddisfatti dell’attività che svolgiamo lì – sono le sue parole riprese da WWD –. Crediamo che sia un Paese complesso, come qualsiasi altro, ma non siamo particolarmente preoccupati che possa accadere qualcosa di brutto lì”.
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