“La crisi dimostra la solidità del nostro modello” ha detto Jean Jacques Guiony, capo delle finanze di LVMH. Il gigante francese del lusso ha registrato una flessione dei ricavi del 38% nel secondo trimestre (-28% nei primi sei mesi del 2020), ma ha osservato segnali incoraggianti a giugno, trainati dal “forte rimbalzo” cinese. Considerando il primo semestre, la divisione Fashion & Leather Goods ha tenuto bene, in particolare con i marchi Louis Vuitton e Dior.
Primo semestre
Nonostante un deciso calo delle vendite, LVMH è riuscita a chiudere il primo semestre con un utile di 522 milioni di euro. Dato positivo, ma pur sempre pari al -84% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. “LVMH – commenta Bernard Arnault, (nella foto), presidente e CEO – ha dimostrato un’eccezionale resistenza alla grave crisi sanitaria che il mondo ha vissuto nella prima metà del 2020”. In valore LVMH ha registrato un fatturato semestrale di 18,4 miliardi di euro. In altre parole, in calo del 28% su base organica.
Secondo trimestre
Nel trimestre aprile-giugno, i ricavi sono diminuiti del 38%. Reuters riporta che gli analisti di UBS avevano previsto un calo del 39% delle vendite comparabili. Secondo la nota emessa dalla società francese, nel mese di giugno si sono registrati segnali incoraggianti di ripresa in diverse attività. Soprattutto in Asia, che ha registrato un netto miglioramento, con un forte rimbalzo in Cina.
Fashion & Leather Goods
La divisione Fashion & Leather Goods ha sfiorato gli 8 miliardi di euro nel primo semestre. Significa un calo “solo” del 24% su base organica. Il risultato “meno negativo” è stato reso possibile dalla “notevole resistenza da parte di Louis Vuitton e Christian Dior”. (mv)
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