Era arrivato nel 2017. E solo qualche settimana fa, dal palco del Milano Fashion Global Summit aveva spiegato in che modo la sua griffe stava lavorando per moltiplicare, entro il 2022, il fatturato. Ieri, in modo improvviso, la sua avventura manageriale si è conclusa per “ragioni personali”. Massimo Piombini saluta Balmain. E la maison parigina starebbe già per nominare il suo sostituto alla carica di CEO.
La conferma di Balmain
Balmain ha confermato la decisione, diramando una stringata comunicazione: “Sotto la guida di Massimo Piombini, l’azienda ha registrato una crescita significativa e un’evoluzione organizzativa”. Il tutto,”ponendosolide basiper l’ulteriore crescita del marchio nei prossimi anni. La maison gli augura ogni bene per i suoi sforzi futuri”. Piombini, prima di assumere l’incarico di CEO da Balmain, aveva lavorato in Valentino. Provenienza non casuale, poiché entrambe le griffe fanno parte della scuderia del fondo Mayhoola, appartenente alla famiglia reale del Qatar.
In piena espansione
Mayhoola acquisì Balmain nel 2016con un investimento stimato di 460 milioni di euro. L’addio di Piombini, che aveva sostituito Emmanuel Diemmoz, arriva in momento di piena espansione per la griffe. Lo stesso Piombini, infatti, aveva dichiarato a Milano che nelle ultime stagioni Balmain è cresciuto al ritmo del 30% annuo, arrivando nel 2018 a incassare circa 185 milioni di euro. Cifra che, in base ai piani di sviluppo tracciati (tra cui una serie di collaborazioni trasversali, come quella con Puma) dovrebbe portare il fatturato a sfiorare i 500 milionientro il 2022. Balmain ha comunicato di avere già avviato la ricerca del sostituto di Piombini. La nomina dovrebbe arrivare nei primi giorni del 2020.
Nella foto Imagoeconomica, Massimo Piombini durante il Milano Global Fashion Summit 2019
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