McKinsey: l’effetto frusta del lusso mette a rischio la filiera

McKinsey e l’effetto frusta del lusso mette a rischio la filiera

Due previsioni per il 2024. La prima: la produzione non crescerà. La seconda: si verificherà un ancor più invasivo e pericoloso effetto frusta del lusso sulla filiera. Per cui i brand saranno chiamati a investire nella propria supply chain. Sono le conclusioni di The State of Fashion 2024, l’annuale rapporto sullo stato della moda elaborato da Business of Fashion e McKinsey & Company. Secondo lo studio, la moda crescerà tra il 2 e il 4% e navigherà in una profonda incertezza. Grazie all’aumento dei prezzi e non del volume, con ripercussioni sulle catene di fornitura.

Leggera crescita

Lo studio The State of Fashion indica che nel 2024 l’industria della moda crescerà tra il 2 e il 4% nelle vendite retail. Una crescita minacciata da pressioni macroeconomiche, geopolitiche, legate alla crisi climatica e che farà affidamento sulla leva dei prezzi piuttosto che sull’aumento dei volumi. Oltre il 50% dei dirigenti del settore intervistati ha, infatti, dichiarato di voler aumentare i prezzi per rafforzare il proprio business. Una strategia necessaria visto che non è più percorribile risparmiare sui costi.

 

 

L’effetto frusta del lusso

Il report afferma che la supply chain potrebbe esser colpita da un “effetto frusta, in cui piccole variazioni delle vendite causano elevati livelli di volatilità, portando a sottoutilizzo delle fabbriche, licenziamenti e al ritardo negli investimenti infrastrutturali. Effetto che, va detto, è già in corso e sta causando sensibili preoccupazioni e danni. Per affrontare queste sfide, le griffe dovrebbero considerare di investire nello sviluppo di relazioni più trasparenti e collaborative con i propri fornitori”. Inoltre, le crescenti normative sulla sostenibilità indurranno i marchi a tenere sotto controllo le proprie catene di forniture. Questo potrebbe anche accelerare processi di integrazione verticale della filiera.

Le opportunità di crescita

Più in generale, guardando al 2024, i manager intervistati prevedono ulteriori venti contrari e sono incerti sulle prospettive. Vedono, però, anche delle opportunità di crescita legate al ruolo dell’intelligenza artificiale generativa, la sostenibilità e i viaggi. In quest’ultimo caso, per la prima volta dalla pandemia di Covid, si prevede che i livelli di viaggio nel 2024 supereranno quelli del 2019. (mv)

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