Pelletteria (e calzatura) star del mercato mondiale di moda. Nel 2016 il giro d’affari mondiale dei beni di lusso per la persona si è attestato a 250 miliardi di euro (18 arrivano dalle vendite online) con una previsione di aumento del 5% nel 2017. Le vendite online invece dovrebbero crescere del 24%. Di questi 250, 75 miliardi di euro arrivano dalla pelletteria che è il segmento predominante, con una crescita del 2,7% sul 2015. I maggiori consumatori del lusso sono i cinesi che nel 2016 hanno speso 75 miliardi di euro (il 30% del totale) poi americani (23%) e europei con (18%). Dove acquistano? Oltre la metà dei beni di lusso è acquistata nei negozi monomarca (30%) e boutique specializzate (22%). In Italia il fatturato della pelletteria è al secondo posto, nonostante la sua crescita sia stata la più bassa rispetto a gioielleria, occhialeria, abbigliamento e tessile dal 2012 al 2016. Pelletteria che però ha registrato il più alto aumento dell’occupazione: +33,8%. Sono alcuni focus che emergono dall’ultimo report Mediobanca che ha analizzato le 146 maggiori aziende della moda con sede in Italia e con almeno 100 milioni di fatturato nel 2016 analizzando il periodo 2012-2016. In Italia il giro d’affari del 2016 delle 146 aziende Moda Italia (con fatturato superiore ai 100 milioni) è stato di 66,1 miliardi di euro (57,6 è generato dalla manifattura), pari al 4% del PIL. Dei 57,6 miliardi, la pelletteria ne genera 14,2 e dal 2012 è cresciuta solo del 17,2%. La pelletteria è però il settore che garantisce la redditività più alta (8% del fatturato nel 2016 ma era 9,9% nel 2012) ed è quello che dal 2012 al 2016 ha registrato il maggior aumento dell’occupazione +33,8%. A livello di singola azienda, il podio dei fatturati è formato da Luxottica (9,1 miliardi, quasi tre volte più grande di Prada (seconda con 3,2 miliardi) e poi Armani (2,5 miliardi). A crescere maggiormente nel periodo 2012-2016 è stato Valentino (+155,6%), poi Moncler (+66,8%) e Calzedonia (+41,6%). Le uniche col segno meno sono Prada (-3,4%), Zegna (-8,3%) e Benetton (-18,8%). Ultima annotazione: le top 15 aziende francesi della moda fatturano più del doppio delle top 15 italiane. (mv)
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