Rallentamento delle vendite in Cina e recessione europea hanno avuto un impatto sui numeri del primo semestre per i due grandi rivali del lusso, Kering e Lvmh. Il primo (Gucci, Bottega Veneta, Ysl, Christopher Kane e Puma) ha visto una modesta crescita dei profitti (3%, 582 milioni di euro) a fronte di vendite quasi invariate (+1,4%, 4,68 miliardi di euro). Per il secondo, i profitti netti sono addirittura diminuiti del 6,2% (1,58 miliardi di euro) a fronte del 5,6% nell’aumento degli incassi (13,70 miliardi). Il gruppo di Bernard Arnault tradizionalmente non diffonde i numeri dei singoli brand. Kering invece nel trimestre ha registrato crescite a doppia cifra per tutti i brand del lusso, Gucci escluso, con Alexander McQueen al +15,7%, Bottega Veneta +11,9, Ysl +11,7. La pelletteria di Saint Laurent ha registrato un aumento del 20% e quella di Bottega del 25% in Cina. Le vendite di Gucci si sono fermate al +1% nel secondo trimestre e al +1,6 nel primo semestre (+11% l’anno scorso). Per il manager dell’area Kering, Jean-Francois Palus, “grazie al flusso turistico anche l’Europa è cresciuta del 10%”. Ha poi spiegato che per Gucci “siamo molto ambiziosi e progettiamo l’apertura di 10-15 negozi”. Il capo delle finanze, Jean-Marc Duplaix, prevede “un secondo semestre simile poichè ci attendiamo un parallelo andamento del lusso” mentre per il comparto più debole, Sport e Lifestyle, “sappiamo che non ci sarà un’inversione di tendenza. In casa Lvmh, Bernard Arnault sostiene di “affrontare con fiducia la seconda metà dell’anno grazie alla nostra creatività e alla qualità dei prodotti”. (pt)
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