Che si faccia un acquisto online o in un negozio. Che ci si trovi in un negozio di Los Angeles o Shanghai. Un accessorio Mulberry avrà lo stesso prezzo finale al consumatore. La casa di moda inglese annuncia la rivoluzione del ticketing: Mulberry armonizza i prezzi su scala globale, assorbendo anche IVA, dazi ed eventuali tasse locali. Il brand lo fa nell’ambito di uno sforzo di “apertura e trasparenza” nei confronti del pubblico.
Mulberry armonizza i prezzi
Non c’entra la pandemia di lockdown, non c’entrano le valutazioni su una clientela del lusso che, giocoforza, nei prossimi mesi viaggerà meno. Il brand inglese lavora al progetto da mesi e l’ha già sperimentato con le collezioni in collaborazione con Acne Studios e con M Collection. Come riporta WWD, il CEO Thierry Andretta ha spiegato che il riferimento saranno i cartellini applicati nel Regno Unito. L’innovazione parte dai Leather Goods perché, semplicemente, la categoria vale il 90% del giro d’affari: se funziona lì, è andata.
Ottimismo
La mossa è insolita, osservano da WWD. Per le griffe, di solito, la gestione dell’architettura dei prezzi è uno dei lavori più complessi: i tariffari vanno aggiornati di continuo per tener conto delle fluttuazioni valutarie, dei costi di logistica e dei trend locali dei singoli mercati. Andretta è fiducioso: è certo che Mulberry è in grado di reggere le perdite derivanti dai mercati dove ora i prezzi sono più alti. Il riferimento sono i nuovi consumatori, i giovani (ma non per forza), che controllano anche cinque volte il prezzo prima di decidersi per un acquisto. I consumi stanno cambiando, Mulberry gioca d’anticipo.
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