Né mattone, né oro: su Collector Square la borsa è un bene rifugio. Migliore anche dei titoli di Stato. A garantirlo è Nicolas Orlowski, fondatore della piattaforma di scambio di beni di lusso usati. “Diversi studi indicano che si tratta di un investimento anche migliore di un appartamento – spiega –. Molte borse acquistano valore quando diventano di seconda mano”. Quali? “Le edizioni limitate di Chanel – risponde a Le Figaro – o alcune realizzate con pelli esotiche, soprattutto quando le case di moda smettono di produrle. Sono beni che si trovano solo sul mercato dell’usato”.
Su Collector Square la borsa è un bene rifugio
Nata nel 2013, Collector Square si è sviluppata grazie al know how acquisito da Orlowski con il suo precedente progetto. Il fondatore è, infatti, l’ideatore della casa d’aste Artcurial, che in nemmeno 20 anni di attività è divenuta la terza più importante di Parigi dopo Christie’s e Sotheby’s. “L’attività di Collector Square è scandita dalla richiesta di borse online (un centinaio al giorno), nello showroom e nel nostro pop-up store – spiega Orlowski -. Selezioniamo i prodotti più desiderabili nelle migliori condizioni e li offriamo al miglior prezzo”.
La selezione
La fase di selezione è affidata a un gruppo di esperti, che analizza ogni prodotto. In base al suo stato di conservazione e alla richiesta proveniente dal mercato, il team stabilisce un prezzo di vendita. Per ogni modello di borsa di ciascuna griffe considerata è elaborata una relazione, utile come riferimento sia per i venditori che per gli acquirenti.
Il listino
Il portale di Collector Square possiede una sezione in cui, partendo dalla griffe, è possibile selezionare un modello di borsa e consultare l’andamento del prezzo di vendita. In questo modo si può seguire l’evolversi della quotazione attraverso il listino LuxPrice-Index di oltre 32.000 prodotti firmati tra cui Louis Vuitton, Chanel, Gucci, Dior, Celine ma poi anche Bottega Veneta, Balenciaga, Mulberry, Christian Louboutin e Tod’s.
Le più ricercate
“Consiglierei un pezzo iconico di una grande casa il cui valore e desiderabilità sono senza tempo: una Kelly o una Birkin di Hermès, la Timeless o la 2.55 Chanel o lo Speedy oppure la Keepall di Louis Vuitton – commenta Orlowski -. In un secondo momento possiamo spostarci verso pezzi più rari, che non vengono più prodotti, come il modello Constance di Hermès o alcune capsule collection di Louis Vuitton“. Pezzi quasi unici che richiedono un investimento importante. Ma che, secondo gli esperti, si faranno ripagare con tanto di interessi. Intanto per il prossimo futuro si pensa proprio ai collezionisti. “A fine anno lanceremo un dipartimento dedicato ai pezzi da collezione – annuncia l’imprenditore -. In generale, la ricerca di edizioni rare, esotiche o limitate rimane al centro della dinamica del reparto pelletteria”.
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