Kering nel 2021 ha migliorato l’ultima performance pre-Covid. E, soprattutto grazie a Gucci, raggiunge un reddito operativo “storico”. L’ultimo bilancio vede la crescita di tutti i marchi del gruppo: Gucci, dicevamo, che con 9,7 miliardi di euro fa +31%. Ma anche Saint Laurent, che ha superato la soglia dei 2,5 miliardi di euro (+45%), e Bottega Veneta, che oltrepassa il muro di 1,5 miliardi di euro (+24%). Gli altri brand, tra cui Balenciaga e Alexander McQueen, generano 3,2 miliardi (+43%). “Aumento dei prezzi in vista per Gucci? Lo faremo in modo mirato”, dice intanto il capo delle finanze di Kering, Jean-Marc Duplaix.
Che bilancio
Kering archivia il 2021 a quota 17, 6 miliardi di euro, in crescita del 35% rispetto al 2020 e del 13% sul 2019. Grazie a Gucci e al suo ultimo trimestre scintillante (+31,6%, quasi il doppio del 17% previsto dagli analisti). Come sottolinea Reuters, il forte ritorno di Gucci dopo un terzo trimestre deludente sarà un sollievo per Kering. Il marchio rappresenta il 60% delle entrate complessive del gruppo e circa il 70% dei suoi profitti. Nuovo record di vendite per Saint Laurent le cui dimensioni “sono aumentate di sette volte in dieci anni”, secondo Duplaix. Che enfatizza il record del reddito operativo ricorrente del gruppo: +60% rispetto al 2020 per superare 5 miliardi di euro.
E i prezzi?
Lo stesso Duplaix spiega agli analisti che, nonostante l’aumento dei costi di materie prime e trasporti, Kering è fiduciosa di poter continuare a migliorare la redditività. Grazie all’aumento dei prezzi? Lo stesso CFO specifica che Gucci ha aumentato i prezzi due volte nel 2020 e di nuovo nel 2021. Non si ferma qui. Aumenterà i cartellini in “modo mirato” quest’anno. (mv)
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