Nel terzo trimestre pure Moncler cede alla maledizione del 2024

Nel terzo trimestre pure Moncler cede alla maledizione del 2024

La maledizione del 2024 colpisce anche Moncler. Dopo un semestre positivo, il gruppo guidato da Remo Ruffini ha visto dei segni negativi nelle vendite del terzo trimestre. La scivolata, per ora, sembra non preoccupare né l’azienda e né gli analisti.

La maledizione del 2024

Nei primi nove mesi del 2024 le vendite del gruppo Moncler ammontano a 1,87 miliardi di euro, +3% a cambi correnti rispetto all’analogo periodo del 2023. Nel terzo trimestre (luglio-settembre) i ricavi sono però scesi del 3% e sono stati inferiori alle stime del consenso. Secondo la società il calo dello yen (la moneta giapponese), la diminuzione della fiducia dei consumatori e la riduzione del potere d’acquisto sono stati alcuni dei fattori che hanno rallentato la crescita nei mercati chiave.

 

 

Il rendimento dei brand

Il marchio Moncler nei nove mesi è cresciuto del 5% arrivando a 1,57 miliardi di euro. Relativamente al terzo trimestre, i ricavi sono scesi del 3%, trascinati verso il basso dal canale wholesale. Anche questo risultato è stato leggermente al di sotto delle aspettative di consenso. Le entrate del marchio Stone Island sono diminuite del 6% nei nove mesi, a 292,4 milioni di euro, e nel terzo trimestre sono scese del 4%.

La tara cinese

Nel terzo trimestre i ricavi in Asia hanno registrato un calo del 2% anno su anno, confermando le difficoltà ammesse da Ruffini in Cina. I dati del gruppo Moncler vanno letti tenendo conto che entrambi i marchi vogliono potenziare la vendita diretta al consumatore e ridurre il wholesale. Ciò comporta sacrifici nel breve termine ma ritorni economici nel lungo periodo. Durante la conference call con gli analisti, Luciano Santel, Chief Corporate and Supply Officer del gruppo, ha fornito rassicurazioni sulla marginalità del gruppo per l’intero anno: “L’obiettivo di margine operativo implicito nelle previsioni del consenso è impegnativo ma non impossibile”. Lo riporta WWD.

Il parere degli analisti

Per Thomas Chauvet di Citi “Moncler continua a offrire una crescita superiore alla media del settore nel medio-lungo termine. La sostengono le opportunità di crescita negli Stati Uniti e in Cina, il potenziale di prezzo, l’espansione nel settore del non-outwear e il valore nascosto di Stone Island. Per cui manteniamo il rating Buy”. Anche Luca Solca di Bernstein è positivo: “Ciò che conta di più è il quarto trimestre. Il commento dell’azienda secondo cui le aspettative di consenso sono raggiungibili sembra incoraggiante”. (mv)

In foto, look e accessori in pelle da moncler.com

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