Tapestry vede la ripresa e torna a sorridere. Tre i fattori vincenti. Primo: la performance del marchio Coach. Secondo: il boom delle vendite in Cina. Terzo: l’impennata del digitale. Sommati, hanno portato il gruppo USA a battere le stime degli analisti per i primi tre mesi 2021 (corrispondenti al terzo trimestre fiscale) e ad avere una visione del futuro più chiara e ottimistica.
Tapestry vede la ripresa
“È importante notare che, per il terzo trimestre consecutivo, abbiamo ottenuto un aumento del reddito operativo sia rispetto all’anno 2020 che all’anno 2019” commenta Joanne Crevoiserat, CEO di Tapestry . “Siamo sempre più ottimisti sulla nostra capacità di generare una crescita sostenibile. Guardando al futuro vediamo incoraggianti segnali di ripresa”.
I numeri
Il terzo trimestre fiscale di Tapestry, concluso il 27 marzo 2021, ha visto le vendite arrivare a quota 1,27 miliardi di dollari: +19%. Superate le stime degli analisti, ferme a 1,22 miliardi (dati IBES di Refinitiv citati da Reuters). L’utile netto è stato di 92 milioni di dollari. Il gruppo che controlla Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman ha registrato un aumento dei ricavi di circa il 175% in Cina rispetto al precedente esercizio e del 40% rispetto al 2019. Tapestry sottolinea, poi, il “continuo slancio nel digitale, con una crescita a tre cifre rispetto all’anno precedente”.
I brand
Coach ha ottenuto vendite per 964 milioni di dollari (+25%) “e un ritorno ai livelli di fatturato pre-pandemia”. I ricavi di Kate Spade sono stati di 252 milioni, con un aumento dell’1%, mentre quelli di Stuart Weitzman sono saliti a 57 milioni di dollari (+13%). Nei primi nove mesi dell’esercizio fiscale (luglio 2020 – marzo 2021), il fatturato di Tapestry è stato di 4,13 miliardi di dollari, -2,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La previsione è che i ricavi per l’anno fiscale aumenteranno di un “mid-teens rate”. (mv)
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