Il fenomeno del mercato grigio cinese è noto. Per aggirare l’architettura dei prezzi delle griffe, prima, e le barriere doganali, in tempi più recenti, i professionisti dello shopping (daigou in lingua madre) fanno incetta di articoli del lusso in Europa e nord America, dove li pagano molto meno. E poi li rivendono nella Repubblica Popolare a un prezzo che risulta competitivo con quelli praticati nelle boutique ufficiali, conveniente per i clienti e redditizio per i daigou stessi. La novità dell’ultimo periodo è che sulla piazza sarebbero comparse daigou russe. Il mercato della Federazione, d’altronde, è isolato dalle sanzioni internazionali e dalle politiche restrittive delle stesse griffe. Qualcuno sta sopperendo tramite canali border line della legalità.
Il sistema del parallelo
È un’inchiesta giornalistica di Panorama a rivelare che il sistema del parallelo in Italia sta concentrando le proprie attenzioni sugli eventi private sale. Vuol dire sulle vendite esclusive di prodotti di noti brand in temporary shop con sconti dal 50 all’80%. Eventi del genere, dove i daigou staccano scontrini anche da 40.000 euro, sono organizzati in tutto il Paese da aziende leader come Say Wow! e Miss Sample Sale. “Ci sono abiti, ma soprattutto scarpe e accessori di collezioni passate – spiega a Panorama tale Marcella, da una vita impiegata nel settore –. Gli italiani comprano due, massimo tre pezzi. I cinesi difficilmente meno di cinquanta”.
Le daigou russe
“Tutto è cambiato negli ultimi anni – continua Marcella –. Prima della pandemia gli orientali arrivavano durante i saldi, o magari negli outlet di lusso. Ma da quando la Cina ha posto dazi significativi per frenare i consumi dei prodotti non cinesi, c’è stata una vera corsa. I daigou arrivano direttamente da megalopoli come Guangzhou e Shanghai, o dalle vicine Londa e Parigi con una missione: acquistare a prezzi scontati e rivendere in Patria con un aumento del 30% circa”. A proposito delle novità dei tempi recenti sulle dinamiche di mercato, spicca certamente l’isolamento del mercato russo. Qualcosa si sta muovendo: “Nelle ultime settimane alle cinesi si affianca qualche russa – conclude un’altra operatrice –. Chissà non siano loro le prossime grandi acquirenti”.
Foto d’archivio Shutterstock
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