Pavlosvky risponde a chi mormora di una Chanel in affanno

Pavlosvky risponde a chi mormora di una Chanel in affanno

L’ipotesi di una Chanel in affanno potrà essere verificata solo a maggio 2025, con la pubblicazione del bilancio relativo 2024. La società non è quotata, per cui non deve informare il mercato ogni trimestre sul suo andamento. Ma in questi mesi il sentiment che si è diffuso tra gli addetti ai lavori, riportato da testate autorevoli, vuole Chanel in rallentamento. Anche la brusca interruzione del rapporto con la direttrice creativa Virgine Viard ne sarebbe un segnale. Ma il presidente delle attività moda Bruno Pavlovsky getta acqua sul fuoco: “Stiamo ancora crescendo”.

Chanel in affanno, dicono

Chanel è considerato un marchio dell’ultra-lusso e, per questo, piuttosto resiliente. Negli ultimi anni ha attuato una aggressiva strategia di rialzo dei prezzi dei propri prodotti (specie nella pelletteria). A MFF Swetha Ramachandran, gestore del fondo Artemis, ha spiegato che probabilmente Chanel si è scontrata con le resistenze dei clienti quando i prezzi hanno raggiunto livelli percepiti come sproporzionati. Business of Fashion non ci gira molto intorno. E fa capire come l’improvvisa separazione tra la griffe francese e la sua direttrice creativa Viard abbia a che fare con i deludenti risultati economici. E scrive: “L’enigma creativo di Chanel arriva mentre i report di mercato indicano che le vendite sono in calo in quasi tutti i mercati quest’anno”.

 

 

Pavlosvky tranquillizza

Ma Chanel pagherà lo scotto di questa fase di transizione creativa? Oppure il prestigio del marchio lo metterà al riparo dalle ripercussioni negative? Questo lo scopriremo solo a maggio 2025. Per il momento ci dobbiamo fidare di quanto Pavlovsky ha detto a Fashion Network. “Attualmente siamo entrati in una fase di maggiore incertezza, ma continuiamo a crescere”. Chissà quanto in valore (per l’aumento dei prezzi) e quanto in volume, ci chiediamo noi. “Sottolineo la nostra crescita perché evidenzia la nostra capacità di adattamento alle condizioni economiche. Pertanto – continua il presidente attività moda –, indipendentemente dalle circostanze economiche, la forza di Chanel consiste nel mantenere la sua posizione di leader”. (mv)

Foto d’archivio

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