La crescita del lusso è costante e per sempre? Per Bruno Pavlovsky, presidente delle attività moda di Chanel, la risposta è no. “Alcuni credono che il cielo non abbia limiti. Noi, no” dice Pavlovsky, sottolineando la sua differente visione. Un messaggio per Toni Belloni di LVMH che aveva evidenziato come il lusso stava crescendo da 20 anni? “Non vedo alcun motivo per cui Chanel non possa continuare a crescere” chiarisce Pavlovsky, ammettendo, però, la possibilità di “una crescita più bassa nel prossimo futuro: ma ne sarei felice”.
Noi, no
“Non bisogna pensare che il mondo del lusso sia fatto di crescita regolare. Alcuni credono che il cielo non abbia limiti. Noi: no. Noi di Chanel abbiamo sempre visto mercati in pieno sviluppo oppure altri che, prima o poi, subivano un rallentamento. Dipende da come lavori”, afferma Pavlovsky in un’intervista rilasciata a Vanity Fair. Così, in un contesto geopolitico che sfugge a qualsiasi possibilità di controllo, Chanel può solo “mantenere il controllo sulle collezioni, sulla creazione, sul marchio. Sono molto fiducioso nella capacità di Chanel di arrivare dove meno te lo aspetti. Bisognerà adattarsi (alla situazione, ndr). Il mondo ha i suoi limiti. Se domani avessimo 30, 40 o 50 miliardi di fatturato, potremmo ancora parlare del picco massimo del lusso?”.
Giocare con la situazione economica
Commentando il trend economico generale, a WWD Pavlovsky dice che Chanel dovrà “giocare con la situazione economica. Non vedo alcun motivo per cui Chanel non possa continuare a crescere. Forse assisteremo a una crescita più bassa nel prossimo futuro, ma ne sono felice”. Il segnale che lancia Pavlovsky è, a tutti gli effetti, ambiguo. Da un lato lascia pensare che Chanel stia rallentando così come tutto il settore del lusso. Dall’altro lato afferma che la maison può raggiungere risultati fuori da qualsiasi previsione. (mv)
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