“Abbiamo voluto rispettare pienamente le leggi sulle sanzioni alla Russia”. Così Bruno Pavlovsky, presidente della divisione moda di Chanel, spiega la chiusura delle proprie boutique in Russia, nonché le policies sugli acquisti dei russi all’estero che tante polemiche hanno suscitato. Pavlovsky, finora unico candidato alla presidenza della Fédération de la Haute Couture et de la Mode, parla anche dei risultati “eccellenti” registrati dalla maison nel 2021.
Le sanzioni alla Russia
“L’effetto Russia è ovviamente drammatico, quindi bisogna essere agili – dice Pavlovsky (in foto, d’archivio) a Fashion Network –. Bisogna trovare le risorse per reagire. Abbiamo voluto rispettare pienamente le leggi sulle sanzioni contro la Russia. Abbiamo dovuto informare tutti i nostri clienti che i nostri prodotti non potevano essere importati in Russia”.
Le anticipazioni sul bilancio
Tra un paio di settimane Chanel pubblicherà i risultati annuali del 2021. Il presidente della divisione moda anticipa che l’anno è stato “eccellente”. E spiega la performance con “il duro lavoro dei nostri team con i nostri clienti locali” e con “l’eccezionale successo del prêt-à-porter” che va ad aggiungersi a quello delle borse e degli accessori. A tal proposito, Pavlovsky nota che i clienti hanno accolto molto bene i “fini cambiamenti: vorrei avere una performance come quella del 2021 ogni anno”. Il manager rivela che Chanel programma circa 10 nuove aperture all’anno. Una ventina di boutique sarà ristrutturata. Molte delle quali, quest’anno, si trovano in Asia e Cina. Infine, Pavlovsky ha confermato che Chanel non sta pensando a brand extension come “linee maschili, arredamento o kidswear”. (mv)
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