Per Cucinelli le griffe hanno preso in giro i clienti sbagliati

Per Cucinelli le griffe hanno preso in giro i clienti sbagliati

Chi la fa, l’aspetti. Certe griffe, tenendo così forte il piede sull’acceleratore dei prezzi in anni di crescita, non solo hanno deluso i clienti, ma hanno preso di mira i clienti “sbagliati”. Non è la prima volta che Brunello Cucinelli bacchetta i colleghi sulla gestione dei listini, così come già nel recente passato ha invocato “equilibrio” nel rapporto tra qualità dell’offerta e cifra stampata sui cartellini. Ma questa volta l’imprenditore umbro, che vanta nel 2024 una crescita del 12,4% (per 1,278 miliardi) e aspetta serenamente un +10% anche per i prossimi due anni, spiega più precisamente qual è stato l’errore tattico: provare a prendere per il naso chi ha gli strumenti per decifrare certe facili strategie.

La disaffezione

Ormai è conclamato. Tra i tanti problemi esogeni (guerre, inflazione, tensioni internazionali) ce n’è uno endogeno che ha contribuito all’orribile 2024 del lusso: i prezzi. Lo conferma anche il sondaggio condotto da Vogue Business su un campione di 1.000 clienti. Il 77% degli intervistati dice di avere la chiara sensazione che i listini siano cresciuti nell’ultimo anno, mentre il 41% ritiene di non avere in cambio un prodotto della qualità idonea. Su questi presupposti, il sentiment verso i brand è “negativo”, mentre diventano significative le quote di pubblico che preferiscono orientarsi al second hand o alla scontistica.

 

 

I clienti sbagliati

Ecco, per Cucinelli (in foto Imagoeconomica) è stato un peccato capitale tradire la fiducia del pubblico. Specie perché lo stesso pubblico non poteva rimanere in eterno indifferente a certe strategie che hanno finito per risultare furbizie. “Dal 2019 al 2023 un indice chiave come l’ebitda è salito fino al 40% – dice a Il Sole 24 Ore –. I prezzi finali però sono cresciuti fino al doppio di questa percentuale, un trend che non poteva durare e che ha portato molti consumatori ad allontanarsi. E “non necessariamente perché non possono permettersi gli aumenti”. Anzi. Perché hanno sgamato il trucchetto contabile. “Molti dei clienti dei prodotti di lusso assoluto, come potremmo definire il nostro e quello di altri, sono persone che investono in Borsa e sanno leggere un bilancio – conclude Cucinelli –. Scorrendo quelli dei marchi e gruppi dell’alta gamma potrebbero essersi accorti delle esagerazioni alle quali ho accennato”.

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