Gucci dovrebbe terminare il 2019 con un giro d’affari di 9,5 miliardi di euro, cioè in crescita del 12% su base annua. E poi? Secondo le aspettative di Goldman Sachs, la griffe di punta del gruppo Kering dovrebbe attestarsi ai livelli di crescita “di visibilità a tassi del 9% annuo tra il 2020 e il 2023”. Niente male, non c’è che dire. Ma dal report della banca d’affari, riportato da Milano Finanza, si deduce che la stagione del grande boom, quella che ha permesso a Gucci di crescere del 30% annuo tra il 2015 e il 2018, è terminata. Il marchio guidato da Alessandro Michele e Marco Bizzarri, dunque, va incontro a una fase di “normalizzazione”.
Manovre borsistiche
Gli analisti di Goldman Sachs non vedono nel trend un elemento di debolezza. Il fattore Gucci, di cui si è da poco ventilato il coinvolgimento in una nuova indagine del fisco italiano, induce comunque a esprimere sul titolo Kering il giudizio “buy”. A proposito della holding francese, ha appena emesso bond da 500 milioni di euro scambiabili con azioni Puma in scadenza nel 2022. L’operazione può consentire a Kering, che detiene il 15,7% del marchio sportivo tedesco, di cederne un ulteriore 3,5% nell’ambito della manovra di focalizzazione sulle attività di lusso.
Immagini tratte da gucci.com e dall’account Instagram di Alessandro Michele