Qualcosa si torna a muovere, in Asia e non solo. Per questo Carlo Mazzi, presidente del gruppo Prada, si sente di prevedere il ritorno alla normalità per il 2021. Salvo sorprese, però. “Il ritorno alla normalità lo auspichiamo già dall’anno prossimo – dice Mazzi (nella foto) a Milano Finanza Fashion – se non ci saranno aggravamenti dell’emergenza sanitaria”.
Salvo sorprese
Il manager ha parlato alla stampa ai margini della due giorni di Shaping a Future, evento tenuto presso la sede veneziana della Fondazione Prada. Qui, insieme ai partner, ha presentato Soft Power, iniziativa lanciata per favorire il dialogo e il multilateralismo sui temi della sostenibilità e della lotta al cambiamento climatico. Mazzi, però, ha modo di soffermarsi anche sulle dinamiche di mercato dei brand del gruppo. “Confermo che con la semestrale abbiamo visto i danni del Covid – sono le sue parole –. Da giugno, però, le cose stanno migliorando e, a luglio, il mercato asiatico che aveva riaperto si è mosso rapidamente con incrementi significativi di vendite”. Non c’è solo il Far East a far ben sperare: “Europa e America – continua Mazzi – hanno dato una risposta della clientela locale in linea con gli andamenti precedenti. Ovviamente su questi mercati manca il contributo dell’afflusso turistico”. L’esordio di Raf Simons alla guida stilistica di Prada non incute timore nel presidente del gruppo. “Ogni anno ci trasformiamo – conclude –. Il nostro mestiere è basato sull’innovazione continua”.
Foto Imagoeconomica
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