Per Alexander McQueen il 2020 è stato un anno record. Il tutto, grazie a un ampliamento dell’offerta di prodotto caratterizzato da un maggior ricorso a pelletteria e accessori in pelle. Ma, anche, al potenziamento del retail. Se nel 2020 gli analisti stimano che il giro d’affari del marchio sia stato intorno a 500-600 milioni di euro, Kering (che possiede il brand) non nasconde l’ambizione di vederlo superare il miliardo di euro di fatturato.
Anno record per Alexander McQueen
Nel 2014, Alexander McQueen generava circa 250 milioni di euro di entrate secondo le stime dell’analista di Citigroup, Thomas Chauvet. “L’abbigliamento rappresentava poco più della metà delle vendite e la pelletteria solo un quinto. Oggi la ripartizione tra le categorie è “molto più sana” ha affermato al Financial Times Emmanuel Gintzburger, 47 anni, CEO di McQueen dal 2016. Sana al punto che le vendite del brand sono cresciute permettendo al 2020 di essere “un anno record”.
Più negozi, più accessori
Proprio Gintzburger, ex Saint Laurent e Louis Vuitton, ha guidato l’espansione globale di McQueen, raddoppiando il numero di negozi tra il 2017 e la fine del 2020. Inoltre, ha ampliato l’offerta del marchio puntando su calzature, abbigliamento da uomo e accessori in pelle. Un maggior assortimento (con articoli a un prezzo più accessibile) che ha attratto una clientela più giovane. Un ruolo fondamentale lo hanno giocato le sneaker bianche con i loro fondi distintivi. Di pari passo è cresciuta anche l’offerta delle borse. Per il 2021, Gintzburger ha delineato gli obiettivi principali: i clienti di Cina, Stati Uniti, Corea e Giappone. Ma l’imperativo è non crescere troppo velocemente, mantenendo intatte “le sue qualità creative, emotive e artigianali”. (mv)
Immagini tratte da alexandermcqueen.com
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