PPR si accinge a cambiare nome per la quinta volta da quando è entrata nel listino della borsa di Parigi, nel 1988. Conosciuta prima come Pinault-Preintemps and Pinault SA, poi come Pinault-Printemps-Redoute, PPR sembra abbia scelto il nome Kering, che negli obiettivi di maketing dovrebbe evocare i concetti di Caring (aver cura) e Signal (segnale), ma che tradotto dall’indonesiano significa anche “asciutto”. PPR vale oggi quasi 22 miliardi di euro e nel solo 2013 ha visto le quotazioni crescere del 23% in virtù degli obiettivi aziendali del suo grande capo, Francois-Henry Pinault: raggiungere vendite per 24 miliardi di euro nel 2020 a fronte dei 9.7 ottenuti l’anno scorso. La strategia è quella di rafforzare l’offerta del lusso, che nei mercati odierno possiede i margini più ampi di guadagno ed espansione. Per questo Pinault prevede anche di disfarsi della catena di elettrodomestici Fnac e del commercio online Le Redoute. Il nome Kering è stato già registrato nell’ufficio marchi di Washington e un annuncio potrebbe essere dato entro la fine del mese, sebbene l’ufficio pubbliche relazioni di Parigi si sia rifiutato di commentare. PPR è soprattutto casa madre di brand come Gucci, Bottega Veneta, Puma e Volcom. Quest’ultima, specializzata in abbigliamento sportivo per la neve, ha da poco lanciato la prima collezione di calzatura casual. (p.t.)
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