Gli azionisti di Prada hanno approvato ieri il bilancio (chiusura fiscale 31 gennaio) e stabilito l’importo del dividendo da liquidare il 20 giugno: 0,9 euro ad azione, 230 milioni di euro in tutto. La decisione rispecchia i solidi numeri maturati nel 2012: in crescita significativa i profitti (44,9%, 625,7 milioni) e incassi (+29%, 3,39 miliardi di euro). Agli analisti, Patrizio Bertelli non solo ha smentito le voci di un interesse per un’offerta pubblica d’acquisto in Europa (“abbiamo visto deteriorare troppe società diventate pubbliche”), ma anche eventuali acquisizioni (“non desideriamo distrazioni”). Prada è quotata ad Hong Kong, città dove l’anno scorso ha tenuto l’analoga riunione di approvazione del bilancio. L’amministratore delegato ha confermato l’intenzione di espandere il dettaglio cinese, passando dagli attuali venti negozi a oltre cento. “La politica di restrizione nei regali ha avuto un impatto principalmente su gioielli e orologi”. Positivi anche il Giappone, “dove la svalutazione monetaria ha generato risultati dopo dieci anni di stagnazione”, e gli Usa, in cui “la politica governativa di interventi fiscali per le imprese ha convinto le aziende a tornare a produrre all’interno del Paese, tornando da Cina e Vietnam”. (p.t.)
TRENDING