Prada ha presentato i dati del primo trimestre fiscale 2013. L’utile netto è in crescita del 13,5%, sostenuto da forti vendite nell’area Asia-Pacifico. Il fatturato balza a 782,3 milioni di euro rispetto ai 686,7 milioni dello stesso quarter 2012 (+13,9%). I profitti salgono da 121,7 a 138,2 milioni di euro. L’ebitda è salito del 20,4% a 240,8 milioni e l’ebit del 18,8% a 195,7 milioni. Da segnalare una flessione del 7,9% delle vendite interne e un progresso del 7% nel resto d’Europa, che determinano una chiusura sostanzialmente stabile nel continente. L’Asia-Pacifico mostra un +24%, che permette alla società milanese chiudere a quota 316 milioni, confermandosi in vetta tra le destinazioni dei prodotti. Le Americhe mettono a segno un +22,9%. Esplode il business mediorientale, +514%, per un totale di circa 23 milioni. In discesa il Giappone (-1,8%). Oltre l’80% del fatturato è raccolto tramite il marchio Prada, che sale del 18%. Crollano invece le vendite dei mocassini Car Shoe (nella foto), -40,8%. Tra i manufatti, va evidenziato il progresso della pelletteria (+29%), da cui dipende il 70% delle vendite.
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