Prada e Ferragamo: “La pelle è green” (e chi vuol capire capisca)

Prada e Ferragamo: “La pelle è green” (e chi vuol capire capisca)

Ci volevano Prada e Ferragamo per spiegare al pubblico generalista un concetto semplice: la pelle è green e circolare perché è frutto dell’uplcycling di uno scarto dell’industria alimentare. Nel corso della quinta edizione del Fashion & Luxury Talk di RCS Academy business school (11 luglio), prima Lorenzo Bertelli, responsabile della sostenibilità del gruppo Prada, poi Davide Triacca, direttore della sostenibilità di Ferragamo, hanno sottolineato lo stesso concetto. Che spesso viene (volutamente) confuso, ancora peggio, manipolato dalla galassia vegana. Che ha interessi a gettare discredito sulla pelle, insinuando tra la gente l’idea (pregiudizio) che possano esistere allevamenti di bovini da macellare al solo scopo di fornire materia prima ai bottali.

La pelle è green

Dovrebbe essere un concetto da dare per assodato: il pellame bovino e ovicaprino che impiegano moda e design proviene esclusivamente dagli scarti dell’industria alimentare. La pelle è un sottoprodotto della zootecnia. Non si allevano gli animali per la loro pelle, ma per la carne, il latte o la lana. Eppure, anche recenti ricerche, evidenziano come la quota di chi travisa il rapporto tra allevamenti e concia è più alta di quanto dovrebbe. Per questo ha fatto bene Lorenzo Bertelli, rampollo di casa Bertelli-Prada, a ricordare la verità.

 

 

Ferragamo è pelle

“Ferragamo è pelle. È così da quasi cento anni. E se mangiare è un atto agricolo lo è anche indossare dei prodotti in pelle, che è un sottoprodotto dell’industria alimentare” ha ribadito il concetto Triacca. Che ha spiegato gli sforzi della griffe nella tracciabilità delle materie prima. Essendo molto articolata, “non è affatto semplice tracciare tutta la filiera. Ma ci stiamo impegnando per farlo”. Triacca ha sottolineato come la pelle rappresenti in valore il 2% dell’animale, allevato per la sua carne. Non a caso il piano di sostenibilità del gruppo Ferragamo (2024-2026), come riporta il sito 4clegal, si basa su 5 pilastri. Uno dei quali è la sostenibilità dei materiali con focus sulla pelle. Ferragamo ha eseguito un progetto pilota per lo sviluppo della scarpa modello Varina. Il pellame utilizzato è recuperato dallo stock della griffe con tracciabilità verificata dall’allevamento fino all’assemblaggio del prodotto. Ferragamo è stata riconosciuta come una delle “World’s Most Sustainable Companies” per il 2024 da Statista e Time. (mv)

Foto da Prada

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