Prada 2.0? Forse, visto che la maison italiana, dopo aver comunicato il bilancio 2015 (vendite in equilibrio, utili giù del 27%), ha annunciato di aver avviato lo sviluppo di 3 asset di rilancio. A farlo è stato Stefano Cantino (nella foto), strategic marketing director del gruppo. N.1: una nuova politica di pricing per “armonizzare i prezzi dei nuovi prodotti per arrivare a un differenziale di circa il 10% tra le varie aree geografiche”. N.2: ottimizzare la diffusione del network commerciale. N.3: investire in online e social network, con l’obiettivo di raddoppiare il fatturato dell’e-commerce entro la fine del 2018. Prada ha anche comunicato, come segnalato dal quotidiano IlSole24Ore, che la scelta di avviare in modo parziale la politica del see-now-buy-now durante le recenti sfilate milanesi, ha dato ottimi risultati: “Due delle borse che hanno sfilato in febbraio, una da circa 1.000 euro e l’altra da oltre 2.000 euro, sono andate in vendita il giorno dopo a Milano, Parigi e New York, con enorme successo. Ma non è detto che ripeteremo l’esperimento: alla base dei nostri prodotti c’è l’artigianalità che ha bisogno dei suoi tempi”.
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