Due stabilimenti, uno produttivo a Scandicci e un altro produttivo/gestionale a Valvigna, per costituire il nuovo polo della pelletteria di Prada. La maison ha investito, secondo il Sole24 Ore, 70 milioni di euro per dotarsi nel Valdarno aretino di un centro a ciclo completo, che va dal magazzino materiali a quello dei prodotti finiti, passando dal laboratorio pregiato “made to order”, il tutto all’avanguardia in fatto di efficienza energetica. Il taglio del nastro è previsto per fine 2016, mentre l’ultimazione delle strutture porterà a nuove assunzioni, arrivando così a complessivi 300 innesti di forza lavoro negli ultimi due anni, risultato più volte annunciato dalla griffe. Mentre investe in Toscana, Prada, però, potrebbe trovarsi il nemico in anticamera. L’associazione ambientalista PETA ha, infatti, annunciato l’acquisto di un quota di azioni della maison di moda. Non è noto quante ne abbia comprate e quanto abbia speso, ma la griffe non ha comunque smentito la notizia. Acquisendo il diritto di partecipare alle assemblee generali di Prada, i militanti green vogliono portare nel cuore dell’azienda la loro battaglia contro l’impiego di pelli pregiate, come quella di struzzo. Già la scorsa estate PETA è entrata per le stesse ragioni nell’azionariato di Hermès. (rp)
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