Il fatturato 2013 di Prada dovrebbe aver superato quello di Gucci. La sfida della pelletteria italiana vede perciò uno scambio di posizioni al vertice, per effetto da un lato del dinamismo che caratterizza le vendite delle borse firmate da Miuccia Prada e dall’altro delle difficoltà con cui la doppia G sta aumentando la qualità dei prodotti, sostituendo gradualmente il canvas con la pelle. I dati emergono da uno studio di Pambianco Strategie di Impresa sui ricavi dei principali gruppi italiani ed esteri. Prada, cresciuto dell’8,8%, arriva a quota 3,587 miliardi; Gucci, sceso del 2,1%, è a 3,561. Gucci si consola con gli ampi margini di cui beneficia: suoi i risultati più brillanti tra le 21 aziende considerate, con un ebitda del 35,8% sul fatturato, davanti a Bottega Veneta con il 34,9% e a Moncler con il 33 per cento. “Fare previsioni per il 2014 – ha spiegato Carlo Pambianco al quotidiano Il Sole 24Ore – è molto difficile, le incognite sono molte, in primis valutarie, ma c’è anche il rallentamento del mercato cinese del lusso e la crisi geopolitica che ha interessato la Russia e che ha rallentato i flussi turistici verso l’Europa, come hanno confermato i commenti ai primi dati trimestrali di aziende quotate usciti nelle scorse settimane”. (ag)
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