Ennesimo sconquasso per l’equilibrio ai vertici del fashion system. La prima notizia non sorprende: Riccardo Tisci (nella foto), dopo quasi 12 anni, ha lasciato la direzione creativa di Givenchy. Era cosa nota: mancava solo che la decisione venisse ufficializzata. Così è stato, ieri. Tisci, però, non avrebbe ancora firmato alcun contratto con la griffe alla quale tutti dicono sia destinato: Versace. Poche ore e già si è scatenata una lotteria di nomi per la sua sostituzione. I vertici di LVMH, la multinazionale francese proprietaria della griffe, pare infatti stiano valutando cinque possibili “candidati”. Nell’ordine: Alber Elbaz, ex numero uno di Lanvin; Pierpaolo Piccioli, attuale stilista di Valentino, dopo la separazione da Maria Grazia Chiuri (che sempre LVMH ha insediato alla direzione creativa di Dior); Hedi Slimane, ex Saint Lauren, noto in queste ultime settimane per le cause milionarie contro Kering; Francesco Scognamiglio, che pare abbia fatto innamorare di sé tutta la Parigi che conta; Gosha Rubchinskiy, stilista moscovita che, a detta di molti, potrebbe dare alla griffe una scossa imprevedibile. Fantascienza? Forse, anche perché sul tavolo di Bernard Arnault potrebbero esserci anche i curriculum di tanti altri stilisti, attualmente disoccupati. Sorprendono, invece, le dimissioni di Stefan Larsson dal ruolo di ceo di Ralph Lauren, assunto nel novembre 2015. All’origine del suo addio ci sarebbero non meglio precisati “disaccordi” con la proprietà, pare legati alla strategia di riposizionamento avviata dal manager. A sostituirlo, ad interim, sarà Jane Nielsen.
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