Quattro indizi sulla potenza di fuoco del lusso

Quattro indizi sulla potenza di fuoco del lusso

Da più di qualche parte si leva la voce che il magic moment del lusso volge al termine, compresso dalle trasformazioni della congiuntura macro-economica. Sarà. Intanto la potenza di fuoco dei grandi gruppi, della produzione come del retail, pare intatta. Lo dimostrano alcuni spunti in rassegna stampa. Letture che danno la misura non solo della capacità di spesa dei big, ma anche della loro fiducia nella risposta del pubblico finale.

Consigli di lettura:

  • Be’, a proposito della potenza di fuoco del lusso non possiamo non partire (anche solo per i valori assoluti dell’operazione) dal rumor che circola intorno a Kering. Il gruppo che fa capo alla famiglia Pinault, impegnata nel company shake-up di Gucci, starebbe pensando all’acquisizione della quota di maggioranza di CAA. Di che si tratta? Di un’influente agenzia di rappresentanza di Hollywood. Il valore dell’agenzia, secondo la stampa, è pari a oltre 6 miliardi di euro;

 

 

  • Dà, invece, la misura della fiducia delle aziende nella capacità di spesa del pubblico l’operazione di Harrod’s a Shanghai. L’insegna britannica, racconta FT, ha aperto una esclusivissima boutique per il pubblico più abbiente: per intenderci, costerà l’equivalente di 18.000 euro la sola tessera annuale per diventare membri;
  • LVMH, intanto, ha completato il buyback annunciato in primavera. Valore dell’operazione: 1,5 miliardi;
  • Grandi incassi (ogni tanto) coincidono anche con grandi premi: il gruppo Prada, scrive il Corriere della Sera, ha riconosciuto fino a 1.450 euro in busta paga (cui se ne sommano 1.300 di welfare) ai suoi dipendenti.

 

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