Ralph Lauren ha concordato una multa di 1,6 milioni di dollari per il tentativo di corruzione (andato in porto) che ha coinvolto un suo dipendente. L’azienda con sede a New York pagherà 882.000 dollari al Ministero della Giustizia di Washington per avere infranto il “Foreign Corrupt Practices Act” (la legge anti-corruzione) e 734.000 alla Securities and Exchange Commission, l’ente federale che controlla la Borsa e il commercio. Il Ministero ha spiegato che un manager di Ralph Lauren ha offerto una tangente ad alcuni funzionari statunitensi in Argentina perché omettessero i controlli sulla merce in entrata e in uscita, rendendo rapide le procedure di esportazione e reimportazione, e facendo arrivare sul mercato del Paese sudamericano prodotti senza autorizzazione doganale. La Security Commission ha spiegato che è stata la stessa azienda a denunciare la corruzione, dopo un’indagine aziendale affidata ad avvocati esterni, e che questo fattore ha accorciato i tempi di decisione e ridotto l’ammontare della multa. Ma, soprattutto, Ralph Lauren si è risparmiata il processo, il che la porta ad essere la prima azienda ad avere denunciato un caso analogo e concordato le penalità. Nel corso di cinque anni, il manager incriminato ha celato le mazzette producendo false fatture. Sia quest’ultimo, che i dipendenti governativi, sono stati licenziati. (pt)