LVMH scopre quanto è difficile produrre lusso negli USA. Undici ex dipendenti della fabbrica di Louis Vuitton in Texas hanno raccontato a Reuters i problemi e le scarse performance del sito produttivo. Il quale sarebbe “uno dei peggiori del marchio francese”, con scarti di pellame doppi rispetto alla normalità e qualità dei prodotti non conforme. Lo stabilimento avrebbe dovuto arrivare ad assumere 1.000 dipendenti: oggi ne ha circa 300.
Una delle peggiori fabbriche di Vuitton
Non è così facile produrre lusso negli Stati Uniti. Soprattutto per la difficoltà nel reperire artigiani qualificati in grado di produrre secondo altissimi standard qualitativi. Se ne sta accorgendo a sue spese Louis Vuitton, che nel 2019 inaugurò un sito produttivo ad Alvarado, in Texas. Reuters ha raccolto la testimonianza di 11 ex dipendenti che hanno descritto i problemi produttivi dell’azienda. Per esempio, gli errori commessi durante il processo di taglio, preparazione e assemblaggio che hanno portato allo spreco del 40% del pellame. “Mentre il tasso tipico per gli articoli in pelle è generalmente del 20%”, scrive Reuters. Louis Vuitton convogliava in Texas la produzione di borse meno sofisticate. “Ci sono voluti anni per iniziare a produrre le semplici tasche della borsa Neverfull” hanno detto gli ex dipendenti. Le borse non idonee vengono triturate e, poi, inviate all’inceneritore.
Una fabbrica “giovane”
“L’avvio è stato più difficile di quanto pensassimo, è vero”, ammette Ludovic Pauchard, direttore industriale di Louis Vuitton. Il quale, però, si dice “non a conoscenza di alcun tipo di problema che suggerisca che la qualità proveniente dal Texas sia diversa da quella proveniente dall’Europa”. Per Pauchard, LVMH è “paziente” con “una fabbrica giovane”. I lavoratori dello stabilimento texano venivano pagati 13 dollari l’ora. A partire dal 2024, la paga base di un addetto era di 17 dollari l’ora. Più del doppio del salario minimo in Texas che è di 7,25 dollari l’ora. Dal canto suo LVMH ha ottenuto una serie di agevolazioni e incentivi fiscali dalla Contea di Johnson per l’insediamento dell’attività. Tra queste anche una riduzione delle imposte sugli immobili del 75% per 10 anni, con un risparmio stimato di 29 milioni di dollari. Nei documenti ufficiali visionati da Reuters, LVMH dichiarò di “puntare ad assumere 500 persone nei primi cinque anni”. Durante l’inaugurazione (nella foto), a cui era presenta anche Donald Trump, il boss di LVMH Berard Arnault disse: “Creeremo circa 1.000 posti di lavoro nei prossimi cinque anni”. Nel febbraio 2025 l’organico effettivo era di poco inferiore ai 300 dipendenti. (mv)
Immagine tratta dal post Instagram del 2019 relativo all’inaugurazione che scatenò molte reazioni sui social, tra cui, come si nota nella parte evidenziata, quella molto dura dello stilista Nicholas Ghesquière
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