Guardando alla piramide italiana della moda, è bello vedere che in tutti i segmenti ci sono marchi fiduciosi per il 2024. In una panoramica dal medio verso il lusso, Antony Morato, Furla e Stefano Ricci sono convinti di aver messo a punto (ciascuno a suo modo) le strategie anti-crisi. Il primo marchio punta sull’espansione retail e sul rafforzamento della sua community. Il secondo ha il focus su prodotto e mercato EMEA. Mentre il terzo mette al centro il prodotto e l’espansione in Asia.
La piramide italiana: dal medio
Antony Morato ha chiuso il 2023 a quota 76,2 milioni di euro, in leggera crescita rispetto ai 74,2 milioni del 2022. Il CEO Lello Cardarelli definisce il 2023 un anno di transizione “durante il quale abbiamo lavorato a nuove strategie che si stanno declinando a partire da quest’anno e che ci proiettano verso obiettivi ancora più ambiziosi”. In particolare, nel 2024 proseguirà il piano di espansione retail con 8 nuove aperture in programma. “Siamo fiduciosi nel continuare su questa traiettoria positiva nel 2024, mantenendo il nostro impegno per offrire alla community del brand un’esperienza che vada oltre l’acquisto di un capo di abbigliamento” conclude Cardarelli.
Il CEO di Furla
“Rafforzare il mercato EMEA, in particolare Germania, Francia e Spagna, con attenzione a Giappone e Cina” sono le priorità di Giorgio Presca, CEO di Furla. Secondo il quale le difficoltà geopolitiche stanno cambiando la percezione del valore e le priorità nel consumatore. “Lavoriamo per rafforzare l’identità del marchio e creare prodotti durevoli con altissimo valore” afferma Presca al Corriere della Sera. Dal 2021 il cuore produttivo del brand di pelletteria è “Progetto Italia” a Tavarnelle Val di Pesa (Firenze) che ospita 130 dipendenti. Qui Furla concentra le divisioni creativa, produttiva e di ricerca, sperimentazione e formazione.
Ricci in alto
Stefano Ricci, che ha già chiuso il 2023 con il record di fatturato (215 milioni di euro e +43% sul 2022), ora archivia il primo trimestre del 2024 con il +15%. Lo ha rivelato a Il Sole 24 Ore Niccolò Ricci, CEO dell’azienda fondata dal padre Stefano. “Siamo cresciuti del 40% in Asia, del 90% in Cina” racconta. Una crescita che ha portato l’azienda ad adeguare il fabbisogno produttivo con alcuni investimenti. Presto verrà inaugurato il polo logistico di Peretola (Firenze), che sarà sede del centro di controllo qualità. Il nuovo fabbricato libererà circa 4.500 metri quadrati del quartier generale di Fiesole, sempre a Firenze. Qui si insedieranno sarti, camiciai, pellettieri e orafi. Stefano Ricci ha circa 800 dipendenti, di cui 500 in Italia. E la maggior parte di essi si dedica alla produzione. (mv)
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