Non vuole venderla o non ci riesce? È il dubbio del mercato di fronte alla rinuncia di Richemont alla cessione del suo maggior brand di pelletteria, Lancel. Il sito di Italia Oggi riporta la notizia che la cifra fissata dal gruppo svizzero per vendere Lancel a Nomura, banca d’affari giapponese, sarebbe stata pari a 500 milioni di euro: troppo per il valore reale del brand. Yves-André Istel, che in settembre è diventato presidente del gruppo elvetico subentrando a Johan Rupert, ha quindi evidenziato la volontà di continuare a sostenere tutti i marchi per assicurare la loro prosperità a lungo termine: nessuna cessione è in vista, né ora né in un futuro prevedibile. La perdita totalizzata dai marchi leather-oriented del gruppo (Lancel, Dunhill, Chloè) ha toccato i 35 milioni di euro nel primo semestre 2013. Per rimettere in sesto gli anelli deboli sono stati reclutati nuovi dirigenti. L’obiettivo, aggiunge il quotidiano del gruppo Class, consiste nel migliorare i prodotti e nel ripensare le strategie di marketing. La speranza è riuscire a raddrizzare i conti nell’arco di due o tre anni: non solo di Lancel ma anche di Dunhill e delle penne (e pelletteria) Montblanc. (ag)
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